Il Pirellone ha stanziato sei milioni di euro per gli agricoltori: una parte è destinata alla zona naturale lodigiana. Regione e Unione europea scendono in campo per la garzaia del Mortone.
Dieci fontanili finalmente torneranno al loro antico splendore. Non
risorgive qualunque, ma “bocche” che alimentano la garzaia del Mortone:
un sito d’interesse comunitario, dove trovano casa specie rarissime,
come l’airone rosso, il tarabuso o la nitticora. Un piccolo paradiso,
tanto delicato da non poter essere visitato, se non pochissime volte
l’anno, in modo da non disturbare la nidificazione. La Regione Lombardia
ha stanziato sei milioni di euro per gli agricoltori che realizzeranno
interventi agro-ambientali: per l’esattezza si tratta di 6.116.924,76
euro, stanziati nell’ambito della misura 216 “investimenti non
produttivi” del Programma di sviluppo rurale. In totale sono 91 le
domande finanziabili, cioè la totalità di quelle pervenute e istruite
positivamente, come quella presentata dalla famiglia Brambilla, l’unica
della provincia di Lodi. Due fontanili, a monte della lanca, erano già
stati recuperati partecipando nel 2010 al primo bando. E ora è la volta
del ripristino di tutti gli altri con il secondo bando. Al posto di Zelo
Buon Persico una volta c’era il lago Gerundo. E la leggenda vuole che
l’ultima “buca” del lago fosse proprio il Mortone, dove ritroviamo oggi
l’acqua portata da tanti fontanili. «Noi - spiega Ovidio Brambilla - ci
occupiamo della loro manutenzione ordinaria. È chiaro che c’è da fare un
passo in più per non perdere questo patrimonio straordinario e così è
stato presentato questo progetto per la preservazione della lanca, in
parte finanziato dall’Unione europea, in parte da noi». L’ultimo
intervento prevede il ripristino dei fontanili, non attraverso la posa
dei tradizionali tubi d’acciaio, ma ad affioramento naturale. «Allo
stato attuale - dice Brambilla - non sappiamo con precisione quanto sia
stato stanziato, ma sappiamo che le opere previste saranno importanti
per valorizzare la lanca, al contempo la riserva di pesca e di caccia.
Questa simbiosi è necessaria e fondamentale, in modo da garantire la
sopravvivenza dell’azienda del Mortone, per conservare e migliorare la
qualità dell’area. Anzi si potrebbe addirittura dire che l’attività
venatoria (compatibile proprio perché si svolge quando gli esemplari
cacciati non nidificano, ndr) ha salvato queste aree». I numeri sono
spietati da questo punto di vista: la riserva costa infatti 50mila euro
l’anno solo per mantenere i sentieri e la manutenzione ordinaria della
lanca. «La buona risposta al bando - ha commentato l’assessore regionale
all’Agricoltura, Giulio De Capitani - conferma come i nostri
agricoltori abbiano saputo recepire positivamente le indicazioni che
l’Unione europea ha dettato in materia di difesa dell’ambiente, del
paesaggio e della biodiversità». Fonte: Il Cittadino
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