lunedì 20 settembre 2010

L'oasi della Levandina si trasforma in palude


 
Una sorpresa per i partecipanti alla biciclettata del Wwf nel giorno della sagra di San Donato: l’oasi della Levadina, lungo il percorso del Lambro, si è trasformata in palude. Le piogge di sabato hanno spinto il fiume ad allagare completamente i terreni che si estendono a nord della Paullese, al confine con Peschiera. L’acqua, enormemente aumentata grazie a un sabato in stile autunnale, è arrivata fin dietro la recinzione di accesso, lasciando transitabili solo un paio di lingue di terra dalle quali la pattuglia di ciclisti ha esplorato un panorama inatteso. Non inedito comunque, visto che la più giovane fra le oasi Wwf del Sudmilano, la Levadina di San Donato, nasce proprio su un’area golenale lasciata libera per far sfogare il Lambro quando si ingrossa. «Nel 2010 è la seconda volta che apriamo il cancello e la situazione è quella di una palude; - spiega Giorgio Bianchini, referente della sezione locale - è già successo a Ferragosto, anche lì con due giorni di precipitazioni anomale. Il sito era diventato un’area umida temporanea, poi naturalmente il livello idrico cala in fretta». Insomma, Levadina bella ma anche utile, perché tiene a bada le bizze del fiume. L’allargamento temporaneo del letto del fiume ha spinto alcuni animali, fa cui poiane e aironi, ad avvicinarsi agli osservatori. Il progetto del Wwf Sud Est Milano adesso è di unire il nuovo polmone verde di San Donato (inaugurato a maggio) all’area fra Carpianello e Monticello, e da qui al corridoio del Sentiero dei Giganti. Prossimo appuntamento con le biciclettate nella natura, organizzate da Wwf, Bradipo e assessorato all’ambiente, sabato 2 ottobre: la visita inizierà alle 11. Poi bis il 17, stavolta dalle 15.

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