martedì 28 settembre 2010

Legambiente: il fotovoltaico fa bene all’Italia

L'associazione ambientalista ha approvato una mozione che si schiera in favore dello sviluppo del solare fotovoltaico in Italia. Parla il responsabile energia Edoardo Zanchini: "L'eolico e il fotovoltaico possono essere perfettamente integrati nel territorio e nel paesaggio" / PDF: La mozione

Fotovoltaico ed eolico possono essere perfettamente integrati nel paesaggio italiano. Chi ventila i problemi legati alla tutela del territorio o è in buona fede ma sbaglia obiettivo, oppure "cerca una vetrina mediatica e dietro coltiva l'idea che la risposta per l'Italia sia solo nel nucleare". Edoardo Zanchini, responsabile Energia di Legambiente, spiega perché l'associazione ha approvato una mozione in difesa dello sviluppo del solare fotovoltaico. Riconosce che la consapevolezza degli italiani su tali tematiche è aumentata. E commenta: "I cittadini italiani sono sballottati fra l'obiettiva necessità di andare nella direzione delle rinnovabili, di affrontare i cambiamenti climatici, e dall'altra un atteggiamento scettico se non contrario da parte sia del Governo nazionale che di molti organi di stampa".

Perché Legambiente ha approvato una mozione in favore del solare fotovoltaico?

Per ribadire, anche in un momento come questo di polemiche intorno al solare fotovoltaico, l'importanza di spingere verso le fonti rinnovabili e in particolare verso il solare.

Denunciate una campagna mediatica contro le rinnovabili: su cosa si basa questa denuncia?

È evidente che nelle ultime settimane è cresciuta una pressione, da parte di organi di informazione, di organizzazioni e rappresentanti politici, che hanno messo in luce quella che secondo loro è "l'inutilità" dello sviluppo delle fonti rinnovabili e in particolare del solare e dell'eolico. Noi ci battiamo contro quest'idea.

Secondo lei l'impostazione di queste polemiche è che le rinnovabili sono alternative al nucleare, cioè che le due cose non possono convivere?

Apparentemente c'è una questione che riguarda l'incompatibilità dell'eolico e del fotovoltaico con il paesaggio italiano, ovvero viene messo in luce l'aspetto critico di integrazione nel paesaggio italiano. Insieme c'è anche la critica allo sviluppo di queste fonti. Ci sono quindi due ragionamenti che si incrociano, quelli che riguardano paesaggio e inutilità. A entrambe queste tesi noi rispondiamo con questa mozione: l'eolico e il fotovoltaico possono essere perfettamente integrati nel territorio e nel paesaggio. E sono utili, come abbiamo dimostrato anche con il dossier appena presentato, il Campionato Solare, in cui si dimostra come in alcuni comuni che sono più avanti nel solare c'è già la risposta ai bisogni delle famiglie.

Nella stessa mozione denunciate inoltre che il fotovoltaico è al centro delle polemiche per i progetti di realizzazione degli impianti in aree agricole. Quali sono i casi che hanno scatenato tale polemica?

A oggi quelli su cui c'è stata maggiore attenzione sono alcuni progetti in Puglia e nella Pianura padana. Nei confronti di questi progetti a nostro avviso c'è un'attenzione eccessiva e forse ipocrita da parte di alcuni, che non si rendono conto di quanto in realtà il nostro Paese abbia ben altri problemi di tipo ambientale. A nostro avviso è necessario riportare la discussione su un piano serio, sul piano delle regole, perché sono le regole dei progetti che rispondono e fanno chiarezza.

Il tema del paesaggio ritorna nelle polemiche anche da parte di alcune sigle ambientaliste: la scelta fra la tutela del paesaggio intesa in senso assoluto e le rinnovabili, che sarebbero un compromesso nel paesaggio, è obbligata oppure la questione è falsata o in parte strumentalizzata?

C'è anche una preoccupazione vera. Quello che però è inaccettabile è rappresentare oggi l'eolico e il fotovoltaico come una delle principali, se non la principale preoccupazione per il paesaggio italiano. Se si presenta il problema in questo modo, come fanno alcune associazioni e alcuni opinion maker - penso a Sgarbi, penso alle dichiarazioni di Tremonti contro l'eolico - è evidente che non si ha idea di quali sono i problemi del paesaggio italiano in termini di impatto delle costruzioni, di impatto delle infrastrutture, di degrado e di abusivismo edilizio. Questi sono i veri problemi. Gli impianti eolici sono installati in meno del 3% dei Comuni italiani. Gli impianti fotovoltaici occupano una percentuale insignificante del territorio italiano. Chi si occupa di questi temi, nel caso positivo sbaglia obiettivo, in buona fede; nell'altro caso, cerca una vetrina mediatica e dietro coltiva l'idea che la risposta per l'Italia sia solo nel nucleare.

Perché la questione del paesaggio non viene agitata col nucleare, che al di là del giudizio che se ne può avere, ha problemi oggettivi di smaltimento scorie che non è mai stato risolto?

Perché a chi propone il nucleare la questione paesaggistica non interessa proprio. Interessa solo strumentalmente per l'eolico e il fotovoltaico.

A chi giova non fare impianti rinnovabili? Potrebbero essere un volano per lo sviluppo economico dell'Italia, per le stesse aziende che sviluppano e costruiscono tecnologie nuove.

Bloccare questa direzione di cambiamento giova senz'altro alle vecchie imprese del sistema energetico. In questi anni, grazie a eolico, a impianti a biomasse, a biogas, idro, solari, è aumentata molto la produzione da fonti rinnovabili, e ogni produzione che viene aggiunta nella bilancia energetica italiana da rinnovabili ne sostituisce una da fonti fossili. È evidente che alcuni gruppi industriali vedono questo in modo negativo perché semplicemente gli vengono tolti quattrini.

Quali sono due-tre azioni fondamentali per una sviluppare con numeri importanti il solare fotovoltaico?

La prima questione riguarda le regole. Ci saranno tre mesi perché le Regioni definiscano le regole. Gli obiettivi, secondo noi, sono di integrazione negli edifici e di integrazione nel paesaggio, e limitarne lo sviluppo nelle aree agricole. Il secondo obiettivo è di dare certezze a questa prospettiva quindi, da parte del Governo, chiarire quali saranno nei prossimi anni gli obiettivi di sviluppo del solare. È importante che il Governo dica che non ci saranno passi indietro. Il terzo punto è il ruolo degli enti locali, in particolare dei Comuni, che devono integrare le rinnovabili nel territorio e in particolare nell'edilizia, perché il solare fotovoltaico e termico siano la risposta ai fabbisogni delle famiglie. E questo passa per interventi sui quali ci vuole più coraggio da parte dei Comuni.

Secondo lei la consapevolezza degli italiani su questi temi è aumentata?

Sì, enormemente. È aumentata la consapevolezza sulle questioni ambientali, perché gli italiani si rendono conto di quanto sia importante migliorare gli interventi che permettono di avere città più pulite, una produzione energetica meno inquinante, andare nella direzione del cambiamento. Questi aspetti riguardano l'attenzione ai cambiamenti climatici e appunto le rinnovabili, che tutti gli italiani, in ogni sondaggio, vedono come una grande prospettiva. Malgrado i problemi che ci sono ad esempio sull'eolico, in tutti i sondaggi l'80% degli italiani è assolutamente a favore dell'eolico, insieme al solare, come la migliore opportunità di investimento per Italia nei prossimi anni.

Manca ancora qualcosa nella consapevolezza dell'opinione pubblica riguardo a queste tematiche, al di là del fatto che la grande informazione sembra orientata a promuovere il nucleare?

I cittadini italiani sono sballottati fra l'obiettiva necessità di andare nella direzione delle rinnovabili, di affrontare i cambiamenti climatici, e dall'altra un atteggiamento scettico se non contrario da parte sia del Governo nazionale che di molti organi di stampa. Vivono un po' questa contraddizione, perché se i Governi dessero il buon esempio, indicassero una chiara prospettiva di investimento e di scelta nelle rinnovabili e nella qualità ambientale, i cittadini italiani sarebbero i primi a dare il proprio contributo.

di Sabrina Bergamini

fonte: http://www.helpconsumatori.it/news.php?id=29624

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