giovedì 1 dicembre 2011

San Fiorano - L’ex base Nato rinasce con il fotovoltaico. Inaugurato ieri il più grande impianto di tutta la Lombardia

Acceso anche il “satellite” da 150 chilowatt che permetterà al Comune di risparmiare 20mila euro in bollette . «Il parco fotovoltaico di San Fiorano è una strategica operazione di “green economy” per il territorio. Realizzata non su un’area agricola ma su un’area dismessa che mai sarebbe tornata all’agricoltura. Che dire: massima soddisfazione, anche per il fatto che questa realizzazione si deve ad imprese del Lodigiano, bravissime nel fare sistema con la realtà istituzionale e finanziaria del territorio». Commenti entusiasti quelli espressi ieri dal presidente della Provincia Pietro Foroni, in sopralluogo nell’ex base Nato di San Fiorano, oggi trasformata in quello che ancora adesso è il più grande impianto fotovoltaico della Lombardia: 24mila e 480 pannelli fotovoltaici di ultima generazione, per una potenza complessiva di 6 megawatt e una energia annua prodotta pari a 7 milioni di chilowattora, equivalenti all’energia consumata ogni anno da 2.314 famiglie. L’impianto è in funzione dal 25 agosto e ha già erogato energia per 1 milione e 800mila chilowatt. «Abbiamo sempre creduto in questo progetto e non abbiamo mai mollato. Adesso è realtà»: queste le parole del sindaco di San Fiorano Antonio Mariani che ieri aveva un motivo in più per esprimere soddisfazione. Proprio ieri pomeriggio, infatti, è stato acceso anche l’impianto “satellite” da 150 chilowatt, in uso esclusivo al comune di San Fiorano, 600 pannelli che produrranno energia tale da far risparmiare al municipio sanfioranese circa 20 mila euro sul costo della bolletta annualmente sborsata all’Enel per scuole, illuminazione pubblica, uffici comunali (non dimenticando poi i 150mila euro di affitto all’anno che per vent’anni entreranno nelle casse del comune di San Fiorano, che dell’ex base Nato è proprietario). Forte l’impronta “lodigiana” del parco fotovoltaico di San Fiorano. Sansolar è il nome della società di progetto che lo ha realizzato, subentrata alle quattro aziende dell’associazione temporanea di imprese (Ati) vincitrice dell’appalto, tra cui le lodigiane Forlani Impianti di Cornegliano Laudense e la Immobilele legata al noto nome imprenditoriale di Rocco Giannoni. Risultato: su un investimento totale di poco superiore ai 15 milioni di euro, quelli fatturati dalle aziende lodigiane sono pari a 5 milioni e 250 mila euro. Giannoni ieri era presente al sopralluogo, con lui anche Massimo Forlani, presidente dell’omonima azienda. «Siamo rimasti favorevolmente sorpresi dalla cooperazione avuta dalle istituzioni provinciali e comunali - questo il loro commento -. Plauso poi al supporto finanziario ottenuto a sostegno del progetto in tempi straordinariamente rapidi». E qui si torna ancora al Lodigiano, visto che l’ente finanziatore è la Banca Centropadana. «In tempi in cui tanti si professano istituti di credito del territorio ma non lo sono, questo progetto contraddistingue Banca Centropadana come la vera banca del territorio», ha sottolineato il direttore generale Marco Moreschi, affiancato dal direttore della filiale di Lodi Roberto Stracchi. Presente anche il direttore lavori Claudio Abbiati e Marco Labbadini, advisor finanziario di Kep Consulting. L’unico dispetto ieri l’ha fatto il meteo: fitta la nebbia a coprire il sole e impianti in funzione solo per il 20 per cento.Fonte: Il Cittadino

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