Acceso anche il “satellite” da 150 chilowatt che permetterà al Comune di risparmiare 20mila euro in bollette . «Il parco fotovoltaico di San Fiorano è una strategica
operazione di “green economy” per il territorio. Realizzata non su
un’area agricola ma su un’area dismessa che mai sarebbe tornata
all’agricoltura. Che dire: massima soddisfazione, anche per il fatto che
questa realizzazione si deve ad imprese del Lodigiano, bravissime nel
fare sistema con la realtà istituzionale e finanziaria del territorio».
Commenti entusiasti quelli espressi ieri dal presidente della Provincia
Pietro Foroni, in sopralluogo nell’ex base Nato di San Fiorano, oggi
trasformata in quello che ancora adesso è il più grande impianto
fotovoltaico della Lombardia: 24mila e 480 pannelli fotovoltaici di
ultima generazione, per una potenza complessiva di 6 megawatt e una
energia annua prodotta pari a 7 milioni di chilowattora, equivalenti
all’energia consumata ogni anno da 2.314 famiglie. L’impianto è in
funzione dal 25 agosto e ha già erogato energia per 1 milione e 800mila
chilowatt. «Abbiamo sempre creduto in questo progetto e non abbiamo mai
mollato. Adesso è realtà»: queste le parole del sindaco di San Fiorano
Antonio Mariani che ieri aveva un motivo in più per esprimere
soddisfazione. Proprio ieri pomeriggio, infatti, è stato acceso anche
l’impianto “satellite” da 150 chilowatt, in uso esclusivo al comune di
San Fiorano, 600 pannelli che produrranno energia tale da far
risparmiare al municipio sanfioranese circa 20 mila euro sul costo della
bolletta annualmente sborsata all’Enel per scuole, illuminazione
pubblica, uffici comunali (non dimenticando poi i 150mila euro di
affitto all’anno che per vent’anni entreranno nelle casse del comune di
San Fiorano, che dell’ex base Nato è proprietario). Forte l’impronta
“lodigiana” del parco fotovoltaico di San Fiorano. Sansolar è il nome
della società di progetto che lo ha realizzato, subentrata alle quattro
aziende dell’associazione temporanea di imprese (Ati) vincitrice
dell’appalto, tra cui le lodigiane Forlani Impianti di Cornegliano
Laudense e la Immobilele legata al noto nome imprenditoriale di Rocco
Giannoni. Risultato: su un investimento totale di poco superiore ai 15
milioni di euro, quelli fatturati dalle aziende lodigiane sono pari a 5
milioni e 250 mila euro. Giannoni ieri era presente al sopralluogo, con
lui anche Massimo Forlani, presidente dell’omonima azienda. «Siamo
rimasti favorevolmente sorpresi dalla cooperazione avuta dalle
istituzioni provinciali e comunali - questo il loro commento -. Plauso
poi al supporto finanziario ottenuto a sostegno del progetto in tempi
straordinariamente rapidi». E qui si torna ancora al Lodigiano, visto
che l’ente finanziatore è la Banca Centropadana. «In tempi in cui tanti
si professano istituti di credito del territorio ma non lo sono, questo
progetto contraddistingue Banca Centropadana come la vera banca del
territorio», ha sottolineato il direttore generale Marco Moreschi,
affiancato dal direttore della filiale di Lodi Roberto Stracchi.
Presente anche il direttore lavori Claudio Abbiati e Marco Labbadini,
advisor finanziario di Kep Consulting. L’unico dispetto ieri l’ha fatto
il meteo: fitta la nebbia a coprire il sole e impianti in funzione solo
per il 20 per cento.Fonte: Il Cittadino
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