Quindicimila persone in rappresentanza di 192 Paesi. Due settimane per arrivare a conclusioni vere su emissioni e aiuti alle nazioni più povere. Presenti 105 leader mondiali tra cui Barack Obama
Resta poco tempo, l'appello di 56 quotidiani
COPENAGHEN - Quindici giorni per cercare di imprimere una vera svolta alla battaglia mondiale per salvare il nostro pianeta dal disastro dei cambiamenti climatici. Si apre oggi a Copenaghen la Conferenza mondiale dell'Onu sul clima: 15mila partecipanti in rappresentanza di 192 Paesi e gli occhi del mondo puntati sulla capitale danese per capire e giudicare se da questo vertice uscirà davvero qualcosa di nuovo, di importante, di duraturo e, soprattutto, di effettivamente concreto. Un vertice al quale, nella parte conclusiva prenderanno parte i leader di 105 nazioni, Obama in testa. Il presidente Usa interverrà il 18 dicembre e da lui si attendono prese di posizione importanti.
Due i temi fondamentali: un'intesa sulla riduzione dei gas serra con tutto quello che comporta per i Paesi più industrializzati, per quelli emergenti e per l'intreccio non sempre virtuoso delle rispettive economie. In sostanza, si dovrà stabilire come dividersi i costi economici della riduzione dell'inquinamento. Insieme, si dovrà stabilire quali cifre (miliardi di dollari) mettere a disposizione dei Paesi più poveri per aiutarli a emergere costruendo economie per quanto possibile solide ma basate su tecnologie pulite. Fonte: La Repubblica.it
Resta poco tempo, l'appello di 56 quotidiani
COPENAGHEN - Quindici giorni per cercare di imprimere una vera svolta alla battaglia mondiale per salvare il nostro pianeta dal disastro dei cambiamenti climatici. Si apre oggi a Copenaghen la Conferenza mondiale dell'Onu sul clima: 15mila partecipanti in rappresentanza di 192 Paesi e gli occhi del mondo puntati sulla capitale danese per capire e giudicare se da questo vertice uscirà davvero qualcosa di nuovo, di importante, di duraturo e, soprattutto, di effettivamente concreto. Un vertice al quale, nella parte conclusiva prenderanno parte i leader di 105 nazioni, Obama in testa. Il presidente Usa interverrà il 18 dicembre e da lui si attendono prese di posizione importanti.
Due i temi fondamentali: un'intesa sulla riduzione dei gas serra con tutto quello che comporta per i Paesi più industrializzati, per quelli emergenti e per l'intreccio non sempre virtuoso delle rispettive economie. In sostanza, si dovrà stabilire come dividersi i costi economici della riduzione dell'inquinamento. Insieme, si dovrà stabilire quali cifre (miliardi di dollari) mettere a disposizione dei Paesi più poveri per aiutarli a emergere costruendo economie per quanto possibile solide ma basate su tecnologie pulite. Fonte: La Repubblica.it
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