lunedì 5 ottobre 2009

tra Politica ed Elettori c'è di mezzo la rete

La Politica è la più alta espressione dell'intelletto umano. Qualcuno l'ha detto, e ne resto convinto, nonostante tutto.

Poi esiste una realtà locale, dove un amministratore viene eletto da cittadini che si lamentano per il traffico, e lui ha promesso di costruire nuove strade per le auto e nuovi parcheggi, smantellando fastidiose e inutili piste ciclabili.

Sotto questa forma, almeno dal punto di vista di che ha a cuore i temi dell'ambiente, della sostenibilità e della salute, la politica non sembrerebbe essere espressione dell'intelletto umano, ma di qualche altro organo che sta più in basso.

Nei tempi che viviamo, almeno in Italia, stando a fatti anche molto vicino alle nostre realtà locali di San Donato, Melegnano, Opera e via dicendo, sembra invece che il politico che promuove seriamente meno strade, pochi parcheggi e incentivazione (con relativo potenziamento) dell'utilizzo dei mezzi pubblici, ha già firmato la sua condanna all'esclusione da qualsiasi investitura pubblica.

Il Partito Comunista Cinese, ha proibito per decenni a circa un miliardo di cittadini cinesi di utilizzare l'auto, negando di fatto la libertà, così come la intendiamo noi qui in occidente.

Qui siamo liberi, liberi di raggiungere in auto il nostro posto di lavoro, il nostro supermercato, la scuola dei nostri figli, la palestra, in auto.

Torniamo al politico, che dopo aver ragionato molto, decide che la sua azione politica dovrà essere improntata a ridurre il numero di automobili sulle strade. Come si pone davanti all'elettorato?
Come può convincere la gente a votarlo, dicendogli che dovrà portare a scuola i suoi figli in bici o a piedi, anche quando piove? O a fare la spesa nella salumeria sotto casa, e non nello sfavillante supermercato a 4 KM di distanza?

Prima ipotesi: fa finta di niente, cerca di fasi eleggere con qualche stratagemma, e poi chiude il centro cittadino alla viabilità? Impossibile. Con la concorrenza che c'è oggi non avrebbe la minima possibilità.

Che altri mezzi ci sono, per far valere elettoralmente i temi della sostenibilità, della salubrità dell'aria che i nostri bambini respirano, della disincentivazione dell'utilizzo del mezzo privato, contro gli stendardi indistruttibili di chi invece sbandiera la libertà personale, la difesa dalla minaccia dell'immigrazione, della difesa dei valori cattolici della famiglia, dal pericolo dei nomadi?

Sembrerebbe non esserci nessuna chance. Almeno se si continua a pensare la politica, la comunicazione e la propaganda elettorale nei modi tradizionali, o per non usare eufemismi, vecchi.

In Svezia è nato un partito, che si chiama "Partito dei Pirati" che ha fatto propaganda e comunicazione solo ed esclusivamente attraverso la rete. Nel 2006, alle elezioni politiche svedesi, ricevette circa l'1 % dei voti. Alle europee del 2009 ebbe il 7% dei voti degli svedesi, e un seggio al parlamento europeo. Al Parlamento europeo, siede un rappresentante del "Partito dei Pirati". Ciò è emozionante.

Quindi, torniamo al nostro politico locale che deve cercare di essere eletto pur dicendo cose poco accattivanti, ma di indubbio buon senso. Forse resta solo la rete. La rete se usata bene, può diventare uno strumento potente, bidirezionale e, per ora, ancora veramente libero.

La rete deve essere usata per comunicare i messaggi che sui manifesti elettorali non possono stare. La rete permette alla gente, anche la più "distratta", di approfondire, di cercare opinioni diverse, e di verificare se quel candidato che dice "ridurrò le strade per le automobili, chiuderò il centro cittadino al traffico, e potenzierò le piste ciclabili" è un despota adoratore segreto del partito comunista cinese, oppure forse solo una persona che vuole mettere a disposizione le prorie conoscenze, per fare in modo che tutta la collettività ne tragga giovamento.

Il mezzo è la rete, e poi ci sono i contenuti: i messaggi sulla rete devono essere forti, perentori e chiari, senza tentennamenti, senza paura di scontentare qualcuno.
Così come una parte politica stravince le elezioni parlando di difesa dall'immigrazione clandestina e ritorno al nucleare (messaggi forti e inequivocabili, che colpiscono per la loro chiarezza e popolarità), ce ne può essere un'altra che può vincere dando messaggi altrettanto forti: basta automobili, obbligo di sostituzione di impianti di riscaldamento a carbone (a Milano ce ne sono migliaia), e permessi edilizi solo a chi ristruttura edifici esistenti . Con messaggi chiari si può vincere, si può risvegliare l'attenzione di chi è rimasto deluso da troppa indecisione, troppi tentennamenti, troppa paura di scontentare l'elettorato, purtroppo soprattutto da parte del centrosinistra.

Si può perdere, si può vincere. Le energie rinnovabili, la sostenibilità, il verde, il consumo di suolo, il localismo, sono ancora visti dalle nostre parti come vaneggiamenti di una parte politica integralista, sono concetti ancora difficili da veicolare, ma forse sono già i valori fondanti di un nuovo modo di pensare la politica, che può e deve mettere d'accordo chi non si sente più rappresentato.

Negli ultimi anni, o forse meglio dire mesi, le cose stanno cambiando, la gente inizia a farsi delle domande, chi ha ancora orecchie per sentire, ascolta. Tutti usano facebook, e fra poco, inizieranno a leggere, oltre ai biscottini della fortuna, anche le proposte di chi vuol fare politica. Perchè qualche valido "nativo web" non scrive un'applicazione facebook tipo "costruisci una pista ciclabile nel tuo comune"? Uno sceglie una via, ed ecco che gli viene conferita la targa di "responsabile della pista ciclabile della via ....". Non farà concorrenza a Farmville ma chissà.

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