venerdì 28 ottobre 2011

San Colombano - Il cantiere del parco fotovoltaico ha ripreso a lavorare a pieno ritmo

Sono ripresi i lavori al parco fotovoltaico di San Bruno, per le società è arrivata solo una sanzione da 230mila euro. Già da metà settimana è ricominciato il via vai di mezzi e uomini sul cantiere, sono stati portati materiali ed è già iniziata l’installazione dei pannelli sui supporti. Il parco era fermo da un anno dopo il ricorso di Legambiente al Tar.Nell’agosto 2010 la Provincia di Milano aveva autorizzato la realizzazione di sette impianti fotovoltaici a terra, contigui uno all’altro, su 13 ettari di proprietà della cascina San Bruno, ai piedi della collina. Tante le criticità riscontrate da Legambiente, che per queste aveva fatto ricorso al Tar. L’obiezione più rilevante era relativa alle potenze installate: tutti gli impianti hanno valori tra i 700 e i 1000 kilowatt circa e grazie alla frammentazione in sette lotti hanno aggirato la normativa che prevede l’obbligo della Via o Valutazione d’impatto ambientale per impianti superiori al megawatt di potenza. Secondo Legambiente i sette impianti sono uno di fianco all’altro senza soluzione di continuità e quindi andrebbero considerati alla stregua di un unico grande impianto con potenza di 6,3 megawatt. Alla prima udienza davanti al Tar nel dicembre 2010, le sette società avevano proposto di autosospendere i lavori avanzando una richiesta di assoggettabilità alla Valutazione d’impatto ambientale in Regione. Il Tar aveva accolto la proposta rimandando un giudizio a maggio 2011, poi rinviato nuovamente a gennaio 2012 perché ancora la regione non si era pronunciata se la Via fosse obbligatoria o meno.Con provvedimento del 13 ottobre, la direzione generale della Regione ha riconosciuto che il parco fotovoltaico non è assoggettabile alla Via, ma ha anche stabilito che le società promotrici dei vari lotti erano sanzionabili per 228mila euro complessivi perché avevano avviato i lavori prima della richiesta. L’importo è determinato nel 5 per mille del valore delle opere già realizzate. Nel dettaglio, la società Arqua Srl è sanzionata con 135mila euro, Assigeco Green Energy con 19mila, Butterfly con 10 mila euro, Green Energy con 19mila euro, Kerasol con 20mila euro, Simply Energy con 20mila euro, Quotidia con 2mila euro.Le società in questione hanno immediatamente ripreso i lavori in barba dunque al Tar che dovrà pronunciarsi a gennaio: in assenza di formale sospensiva del tribunale, il provvedimento di Regione Lombardia ha costituito un via libera sufficiente dal punto di vista amministrativo e probabilmente legale. L’atto di Regione Lombardia resta però a sua volta impugnabile e bisognerà capire come sarà valutata dal Tar di Milano la ripresa dei lavori senza un suo pronunciamentoFonte: Il Cittadino

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